mercoledì 9 maggio 2018

maggio 09, 2018 - ,,, No comments

Ritrovarsi

“Nella vita ci sono cose che ti cerchi e altre che ti vengono a cercare. Non le hai scelte e nemmeno le vorresti, ma arrivano e dopo non sei più uguale. A quel punto le soluzioni sono due: o scappi cercando di lasciartele alle spalle o ti fermi e le affronti. Qualsiasi soluzione tu scelga, ti cambia, e tu hai solo la possibilità di scegliere se in bene o in male.”

In questo caso sono stata io a cercare. Ho cercato il passato. Ho cercato il presente. E probabilmente sto cercando le basi per un futuro. Quanti insulti e quante parole ho accumulato alla bocca dello stomaco, ma nessuno di questi si è fatto coraggio per uscire.



Scuote il capo un'altra volta e chiude gli occhi per un secondo, come a ritrarre un'idea, un immagine, che profuma del legno cerato delle scale nuove, a Bethesda. Il fascio di stoffa dello zaino a spalle. Sua Madre che urla. Suo Padre che non c'è. E poi lei, sua sorella. Non ricorda cosa stesse facendo. Sa che c'era. Quanto basta. Gli occhi speronano di potenza, nuovamente, la realtà, a fendere e fondere ogni ostacolo, fino a quelli dell'altra, baluginano di una certa commozione, e al contempo strepitano di palese incertezza:»...Nicole?« è tutto quello che riesce a dire, fra la meraviglia e un oppressione cangiante, che rende il Cuore una pompa di veleno, che stappa una rimanenza che nemmeno sapeva di avere. Un viatico per la sua Famiglia. Non dice altro. Non si muove ancora.» 


 Gli occhi azzurri cominciano ancora una volta a scorrere su ogni singolo lineamento del viso altrui, lì dove il tempo ha spinto il corpo del fratello a mutare e forgiarsi sulla scia di uno sviluppo fisiologico. Tratti più spigolosi, voce più bassa e sguardo severo sono alla base di una novità che i propri occhi e le proprie orecchie si soffermano a conoscere e memorizzare. Fa quasi male, per certi versi, aver perso per strada buona parte di quegli anni che li hanno visti separati, per scelta altrui. Ed è proprio quest'ultima a far nascere, dalla bocca dello stomaco, un fastidio che evolve in qualcosa di più violento ed innato, non dissimile dall'astio che si prova nei confronti di una forzatura» Arthur. «E se lui ha pronunciato il proprio nome con quell'indiscussa incertezza, lei di certezze sembra averne fin troppe ormai. L'ha cercato e trovato.  


Mi dispiace 

Avevo la bocca dello stomaco piena di insulti... «lo mormora piano, sulla scia di quella che sarebbe dovuta apparire come una minaccia morta a ridosso delle scuse pronunciate da lui» Stai bene...


 Si. Per la prima volta in diciannove anni. « conferma, su quella constatazione che svaria nel circondario. Il capo reclinato sulla spalla mancina altrui, rigirato appena verso l'interno, pregno del profumo di lei, del calore di lei. 
 

DEDICA SONORA


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